In vacanza a Cotilia, vagando con Vacuna, in cerca di vacuità
Ci siamo persi per strada molte cose. Parecchie le abbiamo lasciate sui sentieri d’Appennino. Come la dea Vacuna, che nessuno ricorda quando siamo in vacanza, in questa calda estate. Eppure dovremmo farlo, perché l’etimologia stessa di vacanza, riporta proprio a questa divinità delle acque e dei boschi cara alle popolazioni sabine e venerata sul lago di Cotilia, nei pressi di Rieti, oltre che in altre località alle quali ha trasmesso il suo nome, come Vacone.
Figlia del mitico Sabo, capostipite dei Sabini, a sua volta figlio di Sanco, dio dei giuramenti che continuano ancora oggi a essere sanciti, Vacuna è la dea patrona del riposo dopo i lavori della campagna. Ecco allora che, dal suo nome, nascono i termini latini vacatio, vacuus e poi, successivamente le parole italiane vacuità, vacante, vagabondare e, infine – appunto – vacanza.
Se dunque ci apprestiamo a andare in vacanza e a goderci il meritato riposo dopo un anno di lavoro, continuiamo, grazie alla magia della tradizione linguistica, a onorare l’antica divinità appenninica Vacuna e facciamo sacre le nostre vacanze, che peraltro anche per gli anglosassoni sono pur sempre holy days, ovvero giorni sacri.
Ma se vogliamo andare oltre, possiamo completare questo viaggio nell’Appennino profondo e nel nostro inconscio collettivo solo apparentemente celato, spendendo un po’ delle nostre vacanze sulle rive del piccolo lago di Paterno, o di Cotilia: una pozza d’acqua profondissima, al centro dell’Italia, nel suo umbilicus. Il lago di Paterno dedicato a Vacuna, era infatti un luogo di culto privilegiato per i popoli sabini, intorno al quale si radunavano annualmente per dar vita ai ver sacrum.
Qui s’incontrava dunque Vacuna, la dea che venne definita tacita, vicina a Diana nemorense, custode silente di segreti appenninici, come le grandi madri e le sibille dei nostri monti. Per rivelarli di nuovo aspettano solo orecchie attente, menti sensibili che si svuotino dai tanti, troppi pensieri inutili che le affliggono, menti in vacanza e vagabonde,
Bagnatevi dunque, durante le vostre vacanze, nel piccolo lago appenninico di Paterno, sacro a Vacuna: ne trarrete refrigerio e, forse, confortevole vacuità.
Pingback: In soccorso di Gondor, o in onore degli dei? I fuochi sacri sui monti della Sabina - AppenniniWeb
Pingback: I Monti Sabini, Vacuna e quel meraviglioso senso di vuoto - AppenniniWeb